IL NOSTRO AMICO A QUATTRO ZAMPE NON SI COMPRA,SI ADOTTA!!


La scelta di adottare un cane del canile costituisce, senza dubbio, un gesto di sensibilità e di grande civiltà!




I cani presenti in questo blog sono tutti ospiti del CANILE DI GRIGNANO (BG).




QUI SOTTO TROVERETE TUTTI I CANI PRESENTI IN CANILE, DIVISI INDICATIVAMENTE A SECONDA DELLA TAGLIA.



Per maggiori informazioni sui cani e sulle adozioni i contatti sono:

animalibera.grignano@gmail.com

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338 45 24 334

IBAN ANIMALIBERA
IT77C0333652720000000013139
CREDITO BERGAMASCO AGENZIA CALUSCO D'ADDA BG



martedì 21 dicembre 2010



PER NATALE NON FATEVI REGALI INUTILI, EGOISTICI E BRUTTI....

se non potete regalarvi un cane PER LA VITA,
c'è possibilità di CONTRIBUIRE all' ADOZIONE A DISTANZA di BART(nella foto), JIMMY, LIZ,LEON, E TANTI PICCOLI SPAGNOLI SALVATI DALLE PERRERAS e ospiti nel nostro canile.
FATE UN REGALO CHE SALVA UNA VITA.
SOLO COSì
POTRà ESSERE CHIAMATO DONO.
I NOSTRI PELOSI VI SARANNO RISCONOSCENTI!!!!!

Bastano anche solo 10 euro mensili...
x info contattare i numeri nella home page.
grazie!!

giovedì 25 novembre 2010

GIULIETTO'S STORY

Fra un forum e l’altro su Facebook e girando fra gli appelli on line, la voglia di adottare un peloso da un canile, di rendere visibile un invisibile, si è fatta sempre più forte in noi alla fine del 2009.

Tornati dal viaggio di nozze a ottobre, ci siamo ritrovati più a parlare di un “bau” in casa che di un bambino, ma la cosa non ci ha sorpreso né preoccupato: entrambe sono scelte che devono venire spontanee, e guai se così non fosse.

Ci concentriamo sull’appello di un bretoncino-setter di 10 anni, Giulio, da meno di un anno in un canile a 20 km da casa: lo andiamo a vedere in un grigio sabato di fine novembre, ci prendiamo qualche giorno per decidere e al rientro dalle ferie natalizie, il 2 gennaio 2010, Giulio entra nella nostra famiglia e ci fa il più bel regalo d’inizio anno.

E’ proprio così, perché il regalo non gliel’abbiamo fatto noi togliendolo dal canile, ma lui, entrando a casa nostra: “battezzandola” subito, fra l’altro, con un po’ di pipì sul mobile, giusto per marcare il suo nuovo territorio.

Eh si, perché gli inizi con Giulio sono proprio difficili: lavoriamo entrambi e riusciamo a stare con lui la mattina, a pranzo e al rientro dall’ufficio.

Lo teniamo d’occhio mettendo una webcam e chiedendo aiuto ai vicini, che ci dicono che abbaia e ulula non appena resta solo, e lo fa spesso per ore.

Lo vediamo andare continuamente verso il balcone che gli viene lasciato aperto, poi verso la porta d’ingresso: lo vediamo cercare una via di uscita, agitarsi, inquieto e irrequieto.

Al rientro a casa troviamo sempre pipì in vari punti, e nonostante ci si arrangi con panni e traverse ad hoc, è sempre faticoso pulire ogni volta.

Se ci siamo noi, invece, è perfetto: ci segue come un’ombra e non mostra mai segni d’insofferenza.

Parliamo di questi aspetti con i volontari del canile e con la comportamentista, che ci dà buoni consigli, ma non vediamo passi avanti nell’immediato.

Decidiamo dopo un mese di mettere un appello: cerchiamo la famiglia adatta, quella che sappia dedicare lui il tempo e la compagnia che si merita e che noi, purtroppo, non siamo in grado di dare.

Ovviamente nel frattempo teniamo Giulio con noi: mai più dovrà rimettere la zampa in un canile!

Coinvolgiamo i volontari, diffondiamo gli appelli on line, creiamo un gruppo su Facebook.

Passano i mesi e finalmente a metà aprile arriva la richiesta; i volontari vagliano i requisiti e sembra davvero tutto ok per Giulio.

Per noi forse un po’ meno, perché proprio nelle ultime due settimane avevamo visto cambiamenti nei suoi comportamenti: la pipì era quasi scomparsa, le abbaiate anche, e forse si stava abituando ai nostri ritmi, forse per lui andava già bene così.

Decidiamo comunque di procedere per questa strada: Giulio si adatterà sicuramente alla nuova casa e il tempo che la sua nuova famiglia potrà dedicargli sicuramente accelererà e faciliterà le cose.

In una calda domenica pomeriggio di fine aprile portiamo Giulio in un anonimo parcheggio alla periferia di Milano, ove i volontari lo prendono in consegna per portarlo nella sua nuova casa.

Lo lasciamo a loro defilandoci, senza che lui si accorga che lo stiamo vedendo per l’ultima volta: per entrambi, è una delle sensazioni peggiori passate in 35 anni.

I primi giorni con la nuova famiglia sembrano buoni: siamo in contatto e diamo suggerimenti per facilitare il compito ai nuovi affidatari, per far sì che sorpassino facilmente le difficoltà incontrate da noi; qualcosa però non ci convince nelle cose che ci vengono dette del comportamento di Giulio e abbiamo il dubbio che non si stia trovando bene.

Il vomito, i comportamenti anomali: forse sono segnali normali in caso di adattamento a una nuova realtà, l’ennesimo, o forse sono spia di qualcos’altro.

Dopo pochi giorni, la mazzata: Giulio si è lanciato dal balcone, per fortuna da un piano non troppo alto, forse per seguire i suoi nuovi padroni, forse perché sofferente di solitudine, chissà...

Ha una frattura a una zampa, lacerazioni ai testicoli, rottura della mandibola: viene operato e ne esce malridotto, ma vivo.

Prendiamo subito una decisione: a distanza di poche settimane dal suo ingresso nella nuova casa, lo riportiamo con noi, anche in vista di un possibile ricovero in una struttura specializzata.

I primi giorni del suo rientro sono difficilissimi: è molto debole, fatica a mangiare e non cammina; ma non appena ci vede la coda si muove sempre e fa di tutto per dirci che è contento.

Dopo qualche settimana, i primi miglioramenti: e che soddisfazione, un giorno, nel rientrare a casa e non trovarlo in cucina dove l’abbiamo lasciato, ma in camera da letto, segno di una camminata faticosa verso il posto dove era solito aspettarci fino ad un mese prima!

E cosa importa se per strada, per quei pochi metri, ha lasciato pipì e cacca ovunque?

Non erano forse i primi nuovi passi del nostro Giulietto, seppur difficili, seppur con una zampa ingessata?

Il resto è storia recente: i miglioramenti lenti e quotidiani, i punti tolti sui testicoli e sulla mandibola, le prime passeggiate all’aperto, il gesso che viene finalmente rimosso; Giulio che torna a riabituarsi alle nostre assenze, non ulula, non sporca, ci aspetta…e ora si gode qualche giorno al mare in una spiaggia rigorosamente dog-welcome, da vero principe!

E’ vero, il suo rientro con noi è stato forse forzato o comunque accelerato da un evento straordinario e tragico, ma vogliamo vederlo come un segnale del fatto che quella, in definitiva, fosse la scelta giusta e la giusta strada da seguire.

Giulio ha sofferto tanto e merita le migliori attenzioni da noi: siamo addolorati per aver fatto la scelta iniziale, rivelatasi a posteriori sbagliata, ma allo stesso tempo certi che sapremo dargli tutto l’affetto che merita.

Capiamo che una delle tante lezioni che abbiamo appreso ci servirà anche in molte altre occasioni, anzi, ci servirà per sempre: mai arrendersi, men che meno alla prima difficoltà.

C’è sempre una soluzione per tutto; e se non la si trova, forse non la si è cercata abbastanza; e se non c’è, quantomeno si ha la coscienza di averci provato con tutte le forze, che tutti gli invisibili (o ex tali come Giulio) meritano.

A distanza di mesi, da quel famoso 2 gennaio, Giulio ci ha fatto un altro regalo: grazie Giulio, siamo sicuri che non sarà l’ultimo e che ti saremo sempre debitori.

lunedì 22 novembre 2010

IL MIO GRUPPO DI GRIGNANO

C'è chi di noi opera in canile da anni

e c'è chi invece è solo alle prime armi.

Chi è arrivato ai trenta

e chi passa gli "anta",

chi invece 20 ancora non ne ha...

e chi non dice la sua età! Occhiolino

Impiegati o laureati

disoccupati, dirigenti e alcuni ancor studenti...

Siamo il gruppo di Grignano

sempre pronti a dare una mano

ai pelosi carcerati

senza colpe nè reati.

Con le adozioni gioiamo con loro

e a volte piangiamo quando se ne và un tesoro...In lacrime

Questi sono i rischi del "mestiere"...

cosa ci vuoi fare?

Dopotutto questo è il nostro "lavoro".

Più che lavoro la chiamerei passione

che spesso ti fa uscire una grinta da leoneNinja

E chi non capisce che tutto questo ci rende felici...

beh, non possiamo di certo definirli amici!

Sempre in prima linea per la loro libertà

ci sorbiamo riunioni,banchetti e cene di solidarietà.

Ma tutto questo a noi non ci pesa per niente

a differenza di molta, tanta, troppa altra gente.

Quando vedi un peloso che ti ringrazia di cuore

ti riempi di gioia e svanisce il dolore.

Questo è il mio gruppo e io ne vado fiera,

liberiamo i pelosi da questa galera!!!!

erica

venerdì 19 novembre 2010

martedì 13 luglio 2010

NON ABBANDONIAMO I NOSTRI AMICI PELOSI!!!



Chissà perchè quando arriva l'estate, i canili si prolificano di cani...


non è possibile che ancora nel 2010 la razza UMANA possa essere ancora così INDIETRO!!!


Io, noi, chi come me ama gli animali non se ne riuscirà credo MAI a capacitare.





L'ABBANDONO è UN CRIMINE, L'INDIFFERENZA UCCIDE!!





Mi hai insegnato ad attenderti paziente,
quando eravamo assieme a far le spese.
Così aspettavo fuori dall'uscio
poichè fuori era scritto che lì io non potevo entrare.
Abbiamo giocato anche, più volte, a nascondino
ma ti trovavo sempre...ho naso fino!
ma...quando l apallina che ieri m'hai tirato...
perchè non l'hai ripresa e te ne sei andato!??!
Ora comprendo, sarai indaffarato,
o qualche impedimento t'ha bloccato.
Ma io sono stanco qui di rimanere,
il sole è caldo, ho sete e vorrei bere...
Sono già stanco pure d'abbaiare...
il sole picchia, mi pare di morire...
in lungo e in largo sulla strada ti ho cercato,
ma con ansia e affanno tracce tue non ho trovato!
Perchè non torni a prendermi, amico?
Le coccole mi mancano,ancora più della pappa...
forse è solo colpa mia...già, che stupido...
dopotutto IO SONO SOLO UN CANE.

martedì 9 marzo 2010

SI PETTORINA,NO STROZZO. I DANNI DEL COLLARE A STROZZO

PETTORINA: Sì!!!!

•Non stimola negativamente il collo
•Rilassamento
•Fiduciaà RELAZIONE !!
•No dolore
•Migliore gestione perché sposta il baricentro del cane al centro
•permette al cane si comunicare liberamente
•non provoca danni fisici
•libertà di movimento
•aggancio sulla schiena → moschettone come interruttore :)
IL CANE TIRA DI MENO!!

NO COLLARE A STROZZO!!!ASSOLUTAMENTE!
Provoca gravi danni fisici al cane!!LEGGETE...

I proprietari dovrebbero forse rendersi conto che questi (oltre ad essere strumenti d’addestramento inefficaci) sono la causa di molti problemi fisici e comportamentali fra cui:

o Lesioni ai vasi sanguigni dell’occhio
o Danni a trachea ed esofago
o Gravi traumatismi della colonna cervicale
o Svenimenti
o Paralisi temporanea delle zampe anteriori
o Paralisi del nervo laringeo
o Atassia degli arti posteriori

L’analisi dei danni causati dal collare a strozzo ha mostrato che alcuni cani presentavano una dislocazione vertebrale mentre altri avevano subito danni permanenti ai nervi. Ancora, una condizione chiamata sindrome di Horner, talvolta causata da traumatismi del collo, provoca disturbi agli occhi e paresi facciale.

I difensori del collare a strozzo spesso ne consigliano l’uso sui cani fin da giovane età; al contrario, proprio sugli animali giovani, vi è un maggior rischio di lesioni gravi e permanenti. Si dimostra pertanto che tale metodica si rivela non solo controindicata ai fini dell’educazione del cane, ma concretamente pericolosa.
Ci sono molti addestratori che possono mostrare metodi più efficaci e sicuri, metodi che non richiedono l’uso di forza o che non hanno il potenziale di causare dolore o danni fisici.
Noi della Compagnia degli Animali, da sempre consigliamo l’uso di una buona pettorina, ecco perchè...
...è preferibile all’uso del solito collare?
Scritto da Gudrun Feltmann v.-Schroeder su www.welpentraining.de e tradotto dal tedesco da Anja Demetz.
L’etologia canina è arrivata alla conclusione che il collo del cane riveste un ruolo di fondamentale importanza nell’ambito del comportamento sociale.
Se mettiamo al nostro cane il tradizionale collare, ci troveremo immediatamente in una situazione di precarietà: il cane percepisce, infatti, ogni tiro e strattone come gesto di estrema minaccia.
I cani usano la presa al collo per procurarsi il serio rispetto dei loro simili. Noi umani usiamo lo strattone al collo col guinzaglio in modo inconsapevole e spesso anche come provvedimento educativo, vale a dire come rinforzo negativo. Il cane però non riesce a capire il significato di questo gesto, perché i cani tra loro non si educano alla condotta del guinzaglio. Con ogni tiro e strattone al collo il cane si pone la domanda del rispetto, che però rimane senza risposta, dato che noi umani
non ci rendiamo neanche conto dell’effetto sociale di questo provvedimento per il cane. A questi nostri strattoni bruschi il cane reagisce in maniera tipica “da cane”: o impara col tempo ad ignorare il tiro al collo e a tirare sempre di più diventando quindi aggressivo, oppure ne rimane così impressionato e spaventato che pur di non provare questa spiacevole sensazione al collo, è restio ad andare in avanti. Questi impulsi vengono resi ancora più negativi e nocivi con l’uso di collari a strozzo, con aculei, muniti di elettroshock, ecc.
Il collo può essere definito come una specie di “ricevitore”, una zona estremamente sensibile che recepisce gli impulsi sociali. Fortunatamente esiste la possibilità di salvaguardare il collo del cane, grazie all’aiuto di una pettorina. Questa evita gli effetti negativi procurati da un collare tradizionale ed a risparmiare al cane veri e propri malintesi sociali. Inoltre grazie alla pettorina si evitano danni alla salute del cane, soprattutto i danni fisici al collo ed alla colonna vertebrale, causati molto spesso dal continuo strozzare e strattonare il collo del cane.
La pettorina deve poter essere adattata al fisico del cane, cioè regolabile in grandezza, ed avere una cinghia superiore - sulla schiena - ed una inferiore - sul petto. (In commercio ne esistono di vari tipi, anche di quelle che stringono le scapole se il cane entra in tiro => sconsigliate ! => rischio di danni fisici!)
Solo la giusta pettorina non risolve completamente il problema del cane che tira al guinzaglio. Sarà anche il compito di noi conduttori ad abituare il cane fin da cucciolo a non tirare, per non dover poi faticare tanto a togliere questa brutta abitudine al cane adulto. Ed infine da non dimenticare: l’amore, la pazienza ed in particolar modo la coerenza.

lunedì 8 marzo 2010


LA FAVOLA DI OLIVER,AXEL E DUCHESSA

So che pochi capiranno, ma la favola che sento di dover raccontare è una storia vera, la mia.
Ora sono certa che esiste un aldilà anche per i nostri amici a quattro zampe da dove ci continuano ad amare di un amore ancor più puro di quello che ci hanno donato su questa terra.
Questa favola è dedicata a due donne, che oggi sono le mie amiche più care, con le quali ho un legame fortissimo e che grazie al mio cane sento amiche del cuore da sempre pur avendole conosciute solo da 20/25 giorni.

Personaggi:
Axel Magnifico rottweiler maschio di alta genealogia, anni 11, detto Xixi – arrivato in casa a seguito di rapina a mano armata, già adulto ed addestrato, cane preso non per amore di razza ma per necessità che ci ha donato 8 anni di amore e la passione per questa razza splendida ed intelligentissima. Con la sua vita ha saputo smentire tutte le cattiverie attribuite ai rottweiler per ignoranza dell’uomo. Purtroppo ci ha lasciati il 6 agosto.
Duchessa Splendida rottweiler femmina di alta genealogia, anni 7, detta Sissy –arrivata in casa anch’essa per caso quando aveva 3 mesi. Ciò che riesce a darci è un amore incondizionato, una sicurezza di avere un’amica affidabile, con la sua sensibilità riesce a riempire i momenti di tristezza e ad elevare i momenti di gaiezza.
Oliver Magnifico rottweiler maschio di ignota genealogia, anni forse 3, arrivato in casa il giorno 20 agosto, desideratissimo, ha saputo in poco più di una settimana riempire il vuoto che aveva lasciato Axel nella nostra casa e nei nostri cuori.
Patty Sono io, esemplare mediocre di razza umana, femmina di anni 48, amo i cani più degli umani ed i rottweiler ormai saranno compagni inseparabili della mia vita.
Erry Mio marito, nonché capo branco (io e gli altri glielo lasciamo pensare), ama tutti gli animali. Fino all’arrivo di Axel aveva sempre pensato che i rottweiler stessero bene solo in televisione, ora li ama più di me….

Laura Una bellissima ragazza mora, volontaria di ”Dimensione Animale” di Bergamo, alla quale dobbiamo moltissimo per il suo ruolo, detta la nostra “Cupido”
Daniela Una bellissima ragazza bionda, volontaria di “Dimensione Animale” di Bergamo, alla quale dobbiamo moltissimo, per il suo ruolo detta la nostra “Fatina”
Queste due donne hanno riportato, con il loro sacrificio e dedizione, la gioia e la voglia di vivere nella nostra casa.

C’era una volta una famiglia felice in una valle verde del Trentino, composta da un papà, Erry, una mamma, Patty, e 2 splendidi bambini di nome Axel e Duchessa……

Quest’anno aspettavamo l’estate con impazienza, con la voglia di goderci le passeggiate nei prati, l’acqua limpida e fresca del fiume dove nei giorni più caldi Sissy avrebbe potuto ricominciare il suo sport preferito, la pesca alla trota , e Xixi il suo, l’inseguimento delle anatre.

Un giorno caldissimo di metà luglio Xixi, uscendo dall’acqua, zoppica vistosamente e, visto che non passa, si chiama il veterinario :” Ha strattonato, dice, ed è partito il crociato! Ci vuole una lastra ed un intervento – vada da un altro dottore più coraggioso di me che visiti quel bestione….”
Viene fatto, ma non è un crociato, purtroppo, è un tumore spinale che in 15 giorni porta ad una paralisi … speranze, cliniche, esami…. in un mese quell’essere amato ci lascia nella più completa disperazione.

Da quel momento in casa regna il silenzio, interrotto solo da brevi e svogliati momenti di coccole alla nostra Sissy…non esiste più gioia, più nulla, per tutti e tre il vuoto….ci si evita per non riconoscere nell’altro il pensiero, la nostra bambina smette di giocare, mangiare, passa il suo tempo acciambellata sul divano drizzando le orecchie solo all’aprirsi di una porta con la speranza di veder comparire il compagno di una vita, di giochi e di mordicchiate, persino il suo gioco preferito giace in disparte.

Penso di sfogare il mio dolore e quello di Sissy nella ricerca di un cucciolo che possa in qualche modo riportare un po’ di serenità, mi siedo davanti al pc, almeno lì nessuno vede le mie lacrime, il mio dolora, ma…. da dove cominciare? Provo “cucciolo o cane”, appaiono una miriade di siti ma……scelgo “il cerca padrone”, senza un perché, sto cercando un cucciolo, ma lì non ce ne sono, però, guardando ancora, forse nella scheda successiva…

Rimango davanti a quello schermo notte e giorno, leggendo storie incredibili di creature che con gli occhi mi dicono ci sono anch’io prendimi….ma di rottweiler pochi, ancora un’altra scheda, ma un attimo, c’è una certa Laura con un rottweiler. A lei invio la prima e-mail e poi altre ed altre ancora….ma io voglio un cucciolo, piccolo, che sto facendo?

Erry è contrario, non vuole più altri cani, non vuole più soffrire, ma io non posso smettere di guardare e cercare, io devo farlo….e passo le notti davanti al computer di nascosto a cercare.

Non credo ai miei occhi. Laura mi ha risposto, ma la sua proposta è di un cane con già una casa, dove è amato e da dove sarebbe uscito se non con tanta riluttanza, quel cane non ha bisogno di me, lui sta bene, ma cosa mi sta succedendo, io cerco un cucciolo, perché insistere con Laura?
Mi risponde e quasi chiedendomi scusa mi invia un’altra foto, questa, ed io mi innamoro: è lui il mio cane, questa lischetta di pesce. Fisso questi occhi per 2 giorni, ma La mia Cupido è in vacanza e non voglio seccarla, ho bisogno di sapere se questo cane, se il mio cane, è docile e soprattutto se sopporta i suoi simili. Nel mio cuore conosco già la risposta, ma ho bisogno di conferme. La mia Laura sta riposando ed io piango per questa bestiola che chiusa in un canile non sa di essere già amata, però nell’e-mail c’è il numero del canile….io provo….
E’ terribile!!!!! Mi risponde una voce di donna del tutto indifferente, penso”com’è possibile che un essere così inutile ed arido abbia delle creature così dolci in affido?” Ha una gran fretta di disfarsi del cane, ma come posso fidarmi di una così….?

Ma la mia Laura mi ha lasciato un altro nome, un altro numero, ma è la vigilia di ferragosto. Comunque io devo sapere se questo animale può convivere con la mia Duchessa, già tanto provata, sto cercando per lei un compagno che possa ridarle la forza di vivere, non posso rischiare….io provo e…rimango al telefono due ore con Katia. Lei mi parla di animali e di brutture degli uomini e mi dice che andrà a verificare, intanto una dopo l’altra le mie mail hanno risposta, quante bestiole…mi invento scuse, prendo tempo, non voglio foto, io il mio cane l’ho gia trovato!!!! Messa alle strette dal canile di Trento dove c’è un altro Axel, richiamo Katia, mi dice che ha avuto dei contrattempi, mi dà un altro numero, un altro nome. Accidenti! Ho perso un giorno e un’altra persona, ricominciare con spiegazioni, ma che faccio? Io la chiamo, devo sapere, ho fretta di raggiungere la mia Lischetta.


Ho davanti una foto del mio Axel. Come è possibile, con tanti rottweiler, che questo spennacchiato mi sia entrato nel sangue? E capisco che è proprio Axel ad averlo scelto per me, ma perché? Lo capirò solo dopo…

Compongo l’ennesimo numero senza entusiasmo…è un miracolo: dall’altro capo del filo c’è una FATA, Daniela, mi ascolta e la sento piangere con me, Dio, lei capisce il mio dolore, la mia preoccupazione per Sissy, mi dice che non conosce il cane, ma mi promette che andrà a vederlo per valutate se corrisponde alle mie aspettative. Quella notte, finalmente, dopo tanto tempo riesco a dormire.

Ormai vivo intorno al telefono, attendo una tra le più importanti telefonate, ma non squilla….passo la giornata a guardare le foto di Axel, sono certa che dai prati verdi del cielo (me lo ha insegnato Laura) continua a guidare le mie scelte, e finalmente Daniela mi dice che il cane è socievole ed ignora gli altri cani, ma ha una strana e malinconica voce, la stessa che avevo sentito da Laura quando mi proponeva “lischetta”. Tremo all’idea che non sia più disponibile e chiedo cosa c’è, mi risponde ”zoppica un po’”, ho un attimo di panico: ripenso alle sofferenze di Axel, riviverle è una follia e poi c’è mio marito che già non lo accetta volentieri, come dirgli che zoppica? Ma ancora una volta quella vocina che mi ha guidata fin qui mi dice: è lui il tuo cane!!! Ok Daniela, quando posso venire a prenderlo? A mio marito dico solo: sabato andiamo a Bergamo a prendere il nostro cane, se Duchessa lo accetta. Conosco papà Erry troppo bene, so che una volta visto anche per lui non esisterà null’altro che il desiderio di portarlo a casa.

Si parte, accidenti!! Traffico, temporali, Bergamo e finalmente posso abbracciare la mia Fatina Daniela, che trovo più agitata di me (certo lei non può sapere che Axel ha scelto un compagno per la sua Duchessa ed un amico per i suoi padroni), io lì per lì taccio, mi vergogno di esprimere i miei sentimenti, ma con lei è facile e mentre aspettiamo Laura un po’ alla volta comincio a raccontare le mie emozioni, lei mi crede!!!! Per lei non sono pazza, con lei è facile parlare, lei è una persona meravigliosa.

Arriva Laura, mi sento un groppo in gola: in quella macchina c’è Oliver.

Sì, è splendido, la mia Lischetta. Non riesco a trattenere le lacrime, ma questa volta è l’emozione e quell’esile ragazza che mi abbraccia è proprio Laura e quel magnifico rottweiler è proprio Oliver e Duchessa fa un po’ la smorfiosa, ma poi lo annusa, ma sì, è andata…..lo ha accettato, ho fretta di portarlo a casa, c’è tanta strada e lui è magro al punto che mi sembra si possa rompere al solo stringere il guinzaglio e poi sarà stanco ed ho fretta di ridargli una casa ed una vita dignitosa, ho fretta di portarlo nella sua casa, sono felice anche perché il suo viso è completamente diverso da Axel ma la sua zampa zoppa è la stessa(risposta al perché) e sono pronta a curarlo e quanto ad amarlo…credete all’amore a prima vista?
Sono 15 giorni oggi che Oliver è a casa sua, è un magnifico esemplare, ha un carattere meraviglioso, con Duchessa è un ottimo compagno, con noi un amico dolce e fidato, pensiamo spesso al nostro Axel, anche perché Olly, imparando velocemente da Duchessa, sempre più spesso ce lo ricorda con qualche atteggiamento, ma con lui nella nostra casa è tornata la felicità…..e vissero tutti felici e contenti!!!!

A Laura e Daniela saremo sempre riconoscenti per averci ascoltati, consigliati e per averci donato la gioia di conoscere il nostro amatissimo Oliver.

Patrizia, Enrico, Duchessa, Oliver e Axel, che ci sorride da lassù, esprimono la loro riconoscenza da Castelnuovo V.na (Trento)

A tutte quelle creature che vivono in canili auguriamo che trovino casa,
A tutte le persone che cercano amore consigliamo di andare a cercarlo nei canili,
A tutti gli amici che soffrono per la morte del loro cane auguriamo di trovare angeli come le nostre Laura e Daniela.
A tutti coloro che abbandonano un cane auguriamo di guardare almeno una volta il sito http://www.ilcercapadrone.it/,
A tutti coloro che picchiano o affamano un cane auguriamo di non incontrarci mai…..
All’ ex-Ministro Sirchia auguriamo che senta l’esigenza di adottare un rottweiler,
All’attuale Ministro della salute chiediamo di verificare e porre fine ai danni fatti nei confronti dei cani da tale ex-Ministro.

martedì 2 febbraio 2010

STORIE



Riflessioni di un cane

Io non rubo e l'uomo sì, eppure nei negozi c'è scritto: E' vietato l'ingresso ai cani.


Io non bestemmio e l'uomo sì, eppure in Chiesa è scritto: Vietato l'ingresso ai cani.

Io non baro e non do scandalo, l'uomo sì, eppure in Parlamento è scritto: E' vietato l'ingresso ai cani.

Io non ho mai fatto una guerra e l'uomo tante, eppure è d'uso la scritta: Attenti ai cani.

Io non chiedo tangenti in cambio del mio "operato", l'uomo sì, eppure mi tocca andare in giro con il guinzaglio, museruola e la paura di Essere Abbandonato.

Allora chi di noi è "cane" realmente?


mercoledì 13 gennaio 2010